Qualche giorno fa in sezione a Milano, un collega mi raccontato di aver tentato di realizzare una linea bifilare "schermata" usando due cavi coassiali paralleli le cui calze erano collegate a massa.
La configurazione era questa:
Alla prima prova notì subito un funzionamento pessimo e fortissimi rientri.
Il perché è presto spiegato.
Il coassiale, per via della sua geometria, trasporta al suo interno solo le correnti bilanciate; le correnti di modo comune, invece, circolano sempre e solo sull'esterno della calza.
La cosa sorprendente del coassiale è che quando viene alimentato da una singola corrente (cioè da una corrente di modo comune), non importa come questa venga inserita o prelevata dal coassiale (tramite centrale, calza o entrambi): le correnti monodirezionali scorrono sempre sull'esterno della calza e il coassiale si comporta come se i due conduttori fossero cortocircuitati.
Possiamo condurre un semplice esperimento provando tutte e quattro le combinazioni di alimentazione e prelievo della corrente:
Vediamo che non importa da dove venga inserita o prelevata la corrente: essa scorrerà sempre nel filo bianco. Ad esempio, nel caso 2, viene immessa nel centrale lasciando la calza scollegata e viene prelevata dalla calza senza toccare il centrale: eppure il filo bianco irradia sempre con la medesima intensità.
Il solo modo per evitare questo effetto ed avere due conduttori effettivamente separati è quello immettere una corrente nel centrale ed una corrente uguale e opposta in fase nella calza (cioè delle correnti differenziali), esattamente come facciamo normalmente.
Naturalmente parliamo di correnti alternate ad alta frequenza, cioè che risentano dell'effetto pelle. Usando correnti continue o alternate a frequenza abbastanza bassa da annullare l'effetto pelle, il coassiale si comporta come fossero due conduttori effettivamente separati.
La linea realizzata dal collega, alla luce dei fatti, aveva pertanto una configurazione di questo tipo:
Penso che ora sia chiaro perché non potesse funzionare bene come linea!